Cosa garantisce la difesa legale nel diritto militare

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La difesa legale nel diritto militare italiano è ciò che dà la possibilità ai militari e alle loro famiglie di essere assistiti da un avvocato, in particolare per questioni amministrative legate al servizio, o in procedimenti legali e disciplinari di stato.

La difesa leale nel diritto militare garantisce il diritto costituzionale a tutelarsi da ogni accusa o procedimento, che sia penale (reati militari), o che sia in ambito disciplinare e amministrativo (provvedimenti, trasferimenti e carriera).

Di cosa si occupano gli avvocati specializzati nel diritto militare?

Un avvocato specializzato assiste il militare nelle procedure legali, contribuendo a tutelare i suoi diritti e interessi attraverso la redazione di memorie difensive, ricorsi amministrativi e rappresentanza in giudizio, secondo quanto è stabilito dal Codice dell’Ordinamento Militare.

Analizziamo a fondo quali funzioni svolgono:

Tutelano i militari nei procedimenti, quindi assicurano la loro difesa nel caso di reati commessi in servizio o violazioni del codice penale militare.

  • Garantiscono l’assistenza nel caso di procedimenti disciplinari (di corpo o di stato), con redazione di memorie difensive e ricorsi amministrativi contro trasferimenti, sanzioni o esclusione da concorsi.
  • Forniscono supporto e consulenza per controversie relative a questioni amministrative tra cui pensioni, promozioni e trasferimenti.
  • Il difensore che si occupa di difesa legale nel diritto militare ha anche il ruolo di assistere e rappresentare il militare in tutte le fasi del procedimento giudiziario, in questo modo assicura una difesa completa.

Inoltre, il Codice dell’Ordinamento Militare (COM) concede al militare anche di essere sostenuto da un avvocato iscritto all’albo (dal libero foro), oltre al difensore di fiducia presente nelle Forze Armate.

Anche se bisogna considerare che l’assistenza data dall’ avvocato dal libero foro è a spese del militare inquisito. La possibilità di avere un avvocato non si applica ai procedimenti per sanzioni disciplinari di Corpo, come il rimprovero o la consegna.

Quali differenze ci sono tra difensore militare e avvocato del foro nel procedimento disciplinare

Le differenze tra difensore militare e avvocato del foro nel procedimento disciplinare militare riguardano principalmente la loro natura, il ruolo e le tipologie di procedimento in cui possono intervenire.

Il difensore militare è un militare in servizio scelto dall’inquisito o nominato d’ufficio. Può assistere il militare inquisito sia nei procedimenti disciplinari di corpo che in quelli di stato. Nel procedimento disciplinare di corpo la difesa è riservata esclusivamente a difensori militari, senza interferenze esterne.

L’avvocato del foro è un legale civile iscritto all’albo degli avvocati che può assistere il militare inquisito solo nei procedimenti disciplinari di stato, in aggiunta al difensore militare, a spese dell’inquisito. L’avvocato non sostituisce il difensore militare, ma integra la difesa con competenze tecnico-giuridiche più ampie e una strategia difensiva raffinata. L’avvocato del foro può partecipare attivamente, presentare memorie e svolgere la difesa dinanzi alla Commissione di disciplina.

Nel procedimento disciplinare di stato, la presenza dell’avvocato del foro è una novità normativa introdotta dal Decreto Legislativo 173/2019, attivo dal 20 febbraio 2020, per garantire una più ampia tutela del diritto di difesa secondo l’art. 24 della Costituzione.

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